Riparte da uno sguardo amatoriale il sofisticatissimo Jonathan Demme in New Home Movies From The Lower 9th Ward, viaggio in un sobborgo periferico di New Orleans che inizia a un anno di distanza dal passaggio dell'uragano Katrina. Come se dopo la catastrofe, bisognasse ripartire da zero, raccontare tutto con un altro sguardo, rifondare la scrittura e la visione. Il newyorkese Demme questo lo sa bene. Più che la rabbia e la denuncia di When The Levees Broke di Spike Lee, per Demme conta ciò che rimane dopo e come lo si possa raccontare. La quiete dopo la tempesta, annunciano l'immagine iniziale dell'acqua calma illuminata dai bagliori dell'alba e della luna che risplende durante i titoli di coda. Due anni di abbandono come fossero un giorno. Lo sguardo di Demme cattura l'anima dei superstiti abitanti del sobborgo, di chi è ritornato per ricostruire, a partire dai primi piani dei loro volti che resistono e reggono quell'impatto che gli edifici e gli argini non hanno saputo reggere. Da questi appunti emergono delle tracce di vissuto, di memoria, da conservare e preservare nel tempo, come sosteneva Bazin, attraverso le immagini. Con la sofferenza e il respiro del blues che le accompagna. Non un dono ma una restituzione di dignità a tutti quelli a cui la dignità di cittadini e di esseri umani è stata negata.
Alessandro Gambino
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