
Di Francis Ford Coppola, o meglio di questo Youth Without Youth, si può ammirare il progetto, la libertà creativa con cui è stato concepito, non certo il risultato finale: a parte il solito Tim Roth, il film delude per la discontinuità della storia e per il disequilibrio. Il grande Francis, forse estasiato dall'idea di essere tornato dietro la macchina da presa, non si è reso conto che ciò che può funzionare sulla pagina scritta, quando trasformato in immagine può diventare ridicolo, se non trascritto in una forma narrativa adatta per il cinema. Troppa, troppa carne al fuoco, e troppe ambizioni filosofiche per un film che, se fosse stato visto anche dal regista in quel contesto tutto sommato "piccolo" che meglio lo identifica, sarebbe stato molto più intenso.
Il film mette sicuramente troppa carne al fuoco, si perde in discorsi che non riesce a concludere e in antri troppo remoti e lontani per riuscire ad accedervi; nonostante questo, la fotografia e la regia lo rendono meraviglioso (esclusa, però, la scelta da basso film di fantascienza nell' inserire lampi ad effetto).
RispondiEliminaormai Coppola è morto. è dai tempi diell'Età dell'innocenza che non fa un film che valga la pena di esser visto.
RispondiEliminameno male che c'è Cameron Crowe...
Di sicuro Crowe non può sostituire un genio come Coppola, comunque l'Età dell'innocenza è di scorsese...
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