lunedì 22 ottobre 2007

Francis Ford: perle di saggezza


“Con Youth Without Youth ho voluto ritrovarmi come scrittore e ho cercato di ritrovare un mio posto nel cinema. Non voglio fare remake o sequel dei miei film. L'industria cinematografica americana si sta cannibalizzando in questo modo. Il remake è una perdita di energia e di risorse. Non bisogna essere prigionieri del successo immediato, si deve rischiare e non ripetersi, creare sempre nuove storie che illuminino la vita dello spettatore”.


“Quando si fa un film inusuale, quando si prende un autore poco conosciuto e ci si inoltra in nuovi territori, ci vuole tempo prima che il pubblico decida se gli è piaciuto o no. Per questo motivo ho voluto fare un film vedibile e non inaccessibile, un film che la gente possa rivedere più volte come quando si rilegge un libro dopo tanto tempo”.


“Volevo elaborare il concetto di tempo legato alla consapevolezza. É un'indagine sulla coscienza umana. Tutto è linguaggio”.


“Il film è sempre personale, espressione della propria vita. Il cinema si lega più alla poesia che alla narrativa. La metafora è la forma cinematografica migliore”.

Alessandro Gambino

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