
Adoperiamo questo blog per uno dei motivi principali per cui è nato, e cioè promuovere il dibattitto (anche interno) su quanto pubblicato sul sito. La questione riguarda la
recensione/stroncatura del grande Michele Alessandrelli di
Elizabeth: the golden age: a prescindere dalla sua critica mossa alla pellicola - che non condivido del tutto ma accetto senza riserve - non posso però passargli il villipendio della grande ed istrionica interpretazione della Blanchett. E' vero che il film non è per palati fini e lavora molto sulla grana grossa, e così la sua protaoginsta, ma il carisma e la presenza di Cate sono inarrivabili. O Alessandrelli, che hai deciso di fare il raffinato in un contesto filmico che richiede la sciabola invece del fioretto?
Se non l'hai visto in originale, te lo consiglio caldamente. Io non ho visto la versione doppiata, ma sono pronto a scommettere che ci perde e di parecchio.
Attendo risposta, il guanto della sfida è lanciato.
Il tuo amato redattore romanista,
Adriano
Carissimo Adriano
RispondiEliminaleggo solo ora la tua nota. in effetti nei confronti di Cate sono stato un pò duro. le sue capacità di attrice sono straordinarie e forse il punto è proprio questo. ti confesso, ne parlavo proprio ieri sera con Ilaria, che non sopporto più quella che potremmo chiamare "complessità didascalica o con i sotto titoli", cioè l'incapacità, in questo caso del regista, di mostrare il personaggio, incapacità a cui ovvia con un sovraccarico dei tratti carismatici. L'interpretazione di Cate è troppo dichiarativa, troppo programmatica, troppo ideologica per essere vera. sono stufo di questo modo di trattare la storia, di queste contrapposizioni facilone, in cui sai subito da che parte stare. ecco perché sono stato così duro con il film.
un abbraccio e forza juve
m